.... Lo scenario più stupefacente si apriva però a sud. Da profondità immense si levavano, splendide, le dentate guglie del Wischberg; una schiera di giganti! Ci trovavamo abbastanza vicini a quelle vette inaccessibili e selvagge per esserne atterriti. Una simile scena ispira un timoroso senso di rispetto nella mente per la potenza che ne emana, una potenza non in azione ma in assoluta quiete, il che è ancora più impressionante. Una forza raggelata e dormiente.
A lungo guardammo in quella direzione chiedendo ragguagli, poiché ciascuno di quei mostri ha un nome che gli conferisce personalità e, si direbbe, una diversa anima.
J. Gilbert, G.C. Churchill, Le Montagne Dolomitiche, Nuovi Sentieri, pag 214